Il mezzo è un Fiat Ducato Maxi, datoci dalla concessionaria Moroni di Morbegno. I volontari della spedizione sono Valgoi Sergio, Fiorenzo Buzzetti, Cerri Giuliana. MARTEDI 19 AGOSTO
In serata arrivano da Regoledo Fierenzo e Giuliana. Carichiamo il materiale, verifichiamo come poter piombare il furgone e ci accorgiamo che serviranno due piombi perchè due sono le aperture: una dietro e una laterale. Dovrò comunicare questa variazione allo spedizioniere Maganetti. Si finisce la serata in pizzeria. Li riporto a Regoledo e durante il viaggio carichiamo un'autostoppista che avevva vissuto una strana esperienza. Una discussione con la fidanzata e questa l'aveva lasciato a piedi. Fiorenzo a questa storia non ci crede molto, comunque lo lasciamo a Sondrio e ognuno per la sua strada.
MERCOLEDI 20 AGOSTO
Esco dal lavoro con un'ora e mezza di recupero mi reco a Bianzone dalla Mina, sistemo le ultime cose per piombare il furgone, e mi presento in dogana a Tirano. Questa volta c'è un altro spedizioniere, di solito veniva il Nicola questa volta c'è il Bruno. Al telefono con la Livia (segretaria dello spedizioniere) abbiamo stabilito di trovarci verso le 17.00. Intanto che aspetto le pratiche metto sul furgone dei fogli dell'I.R.F.F. Pensavo di utilizzare lo striscione che ho fatto fare alla Simona, ma è troppo grande. Arriva il controllo della dogana, la sisnora preposta si lamenta perchè in pratica il controllo diventa un pò difficile visto che il carico è stivato in modo un pò irragiungibile. Gli faccio presente che le nostre spedizioni sono sempre avvenute in quel modo ed anche lo spedizioniere tranquillizza la situazione. Ok potete chiudere i piombi: il contachilometri segna 13520: furgone decisamente a posto.. Faccio un salto dal fotografo a prestare una batteria ricaricabile per la videocamera che ancora una volta molto gentilmente il nostro amico Vittorio ci ha prestato. Poi dal meccanico per controlo all'olio: ne prendo un kilo di scorta. Sono a Regoledo alle 19. Fiorenzo molto gentilmente m'ha fatto preparare la cena da sua madre. Una cenetta veramente scquisita. Poi intanto che Fiorenzo va a prendere Giuliana per partire, posso dialogare con suo papà e mi stupisce questa sua vivacità culturale nonostante abbia già una certa età. Alle 21.30 in compagnia di una forte pioggia partiamo definitivamente. Lecco, Bergamo, Brescia. 350 km da Bianzone siamo a Venezia poi Udine. Dopo circa 20 km ci fermiamo alla stazione di servizio LEDRA. Qui ci siamo dati appuntamento con il proff. Tortoriello: é un professore che ha adottato un ragazzo Moldavo e che mi deve consegnare una lettera da portare là. In caso lui non ci fosse devo rivolgermi alla cassa. Era un'occasione per conoscerci purtroppo siamo arrivati troppo tardi. Prendo la lettera e si continua. Di autostrada, fino al Tarvisio abbiamo pagato 37.500.
GIOVEDI 21 AGOSTO
Prima di uscire dall'Italia al passo del Tarvisio, dopo 410 km facciamo gasolio: 90.000£ per circa 60 litri. Di notte attraversiamo l'Austria. Alle 7 siamo all'ingresso con l'Ungheria, località Rabafuzes. Le procedure doganali purtroppo non le ho ancora memorizzate tutte: infatti sbagliamo l'ingresso. Si torna indietro di quei 300 metri e si entra dalla parte riservata ai camion. Qui c'è una sbarra: pesano e ci danno un foglietto, il carico è leggermente superiore alla portata. In totale sono 40 quintali. Ci si mette negli spazi dedicati ed io vado negli uffici per le pratiche. Innanzitutto bisogna passare dalla guardia Austriaca con il foglietto appena ricevuto. Poi si va dallo spedizioniere, il quale prepara il documento necessario da consegnare alla guardia Ungherese. Sulla nostra fattura c'era un totale in valore di £ 3.000.000. per il documento abbiamo pagato 130 Marchi ( l'anno scorso per un'ammontare di £ 5.000.000 avevamo pagato £ 200 Marchi ). Con questo documento si va dalla guardia Ungherese, che in pratica poi alza la sbarra di ingresso in Ungheria. Da Rabafuzes si va verso Budapest.
E il viaggio continua....
Qui si arriva verso le 13. Purtroppo sbagliamo qualche indicazione e ci troviamo a dover chiedere per uscire dal centro. Paghiamo 10 Marchi per il breve tratto di autostrada M5. Dopo una cinquantina di km
Fiorenzo riesce a trovare un posto dove poterci rinfrescare. Dopo una breve pausa si riparte. Ci fermiamo a fare di nuovo gasolio. 51 l con 72 Marchi equivalenti a 65627 fiorini. Dopo 1330 km verso le 16 siamo a NADLAC, all'uscita dell'Ungheria. Qui le procedure doganali sono: prima si va dallo spedizioniere e poi dalla guardia Ungherese. Passando per queste dogane si può capire molto meglio quali difficoltà e quanta pazienza devono avere tanti camionisti che per lavoro transitano da questi posti. L'ingresso in Romania anche se presenta differenti procedure ci fa trovare SEBASTIANO uno spedizioniere sveglio che velocizza le pratiche. Qui bisogna presentare tutti i documenti possibili: documenti sanitari, documenti della precedente spedizione umanitaria con scritto a chiare lettere REPUBBLICA MOLDAVA, e i documenti di invito da parte dell'I.R.F.F. della Moldavia. Si pagano i visti di transito che durano tre giorni: 23$ a testa, si fa vedere il furgone alla polizia per i documenti del mezzo quindi c'è il controllo del piombo e del carico. Cambiamo 150 Marchi in 577500 lei. Tutto a posto, si entra in Romania. Fiorenzo accusa un forte mal di testa forse la tensione o forse perchè non abbiamo mangiato. Sono circa le 20.30. Dopo 1430 km dalla partenza subito dopo ARAD, ci fermiamo per una breve sosta ad un ristoro. Di nuovo facciamo gasolio: 60 l per 140.000 lei. 2400 lei al litro. Circa 35.000£ in pratica costa circa come a Livigno: 580 £ al litro.
VENERDI 22 AGOSTO
Viaggiamo sempre di continuo alternandoci alla guida io e Fiorenzo. Alla mattina verso le 8 siamo a Bucarest. Entriamo in città e dopo un primo momento di disorientamento troviamo la strada giusta per la direzione Buzau. Dalla noiosa pianura ungherese la Romania presenta di tanto intanto degli altopiani che spaccano questa monotonia. Verso le 16.30 siamo alla dogana in uscita dalla Romania. Qui un doganiere chiede il permesso di poter guidare il furgone intestato al MORONI. Lo mostriamo, ma lui dice che ci vorrebbe un timbro del Moroni, cosa che manca. Facilente vuole fare un pò il furbo, infatti dopo poco ritorna tutto sorridente e chiede informazioni sulla possibilità di poter ricevere l'invito per poter uscire dalla Romania. Fiorenzo lascia i suoi dati: si sentiranno quando sarà di ritorno in Italia.
L'ingresso della Moldavia è piuttosto squallido: c'è una lunga coda di mezzi che aspettano. Cerchiamo di by- passarli ma un poliziotto ci ferma. Scendo e spiego il motivo del nostro viaggio. Dobbiamo aspettare comunque. Mi porto a piedi fine al posto di guardia. Dopo circa 20 minuti ci danno il consenso di passare. Si entra nella dogana Moldava. Manteniamo la destra e ci portiamo nel posto riservato ai camion. Iniziamo con le varie pratiche. Anche qui è simile alla Romania: dare più documenti possibili che dimostrino la serietà del viaggio. Rispetto all'anno scorso sono cambiate alcune cose. Innanzitutto dal camion non vengono tolti i piombi ma ci danno una carta che dovremo consegnare alla dogana interna di Kisienev. Poi solo per una persona danno il visto gratis le altre due lo devono pagere: 30$ a testa. Telefoniamo a Kisienev 8 2 2 555685 questo è il numero. Per chiamare l'Italia dalla dogana 01039 342 .....(da Kisienev invece bisogna fare 81039 342....) Prima di lasciare la dogana cambiamo un po di soldi in moneta locale : lei, un leu Moldavo vale 485 lire, e compriamo qualche tessera telefonica. Si entra in Moldavia, ma a sbarrarci il passo questa volta è una fila di oche: si proprio oche che giudiziosamente guidate ci attraversano la strada solo dopo aver verificato che Fiorenzo, alla guida del nostro furgone fosse una persona sulla quale si poteva dare fiducia. Dopo neanche un kilometro siamo fermati questa volta sul serio da un ulterire posto doganale della polizia. Chiaramente anche se ora anche in questa nazione sono cambiate molte cose, sussiste sempre questo sistema militare di gestire la situaazione: limitare che le persone possano muoversi con tranquillità.
Verso le 21 siamo a KIsienev. Una prima richiesta d'informazione a dei taxisti, poi grazie ad un poliziotto molto gentile che rifiuta dei soldi di mancia, arriviamo nella zona di STR. TRANDAFIRILOR. Ora il problema sarà quello di trovare il blocco giusto: 29/4, piano 3, appartamento 16. E' buio e di numeri di blocchi non se ne vedono. Salgo in uno stabile e cerco di farmi capire: fortunatamente trovo una signora che mi dà l'indicazione giusta. Con gioia saluto Rev.Yank e gli altri: ora posso chiamare anche Fiorenzo e Giuliana. Di nuovo facciamo fatica a ritrovare il blocco giusto.
Dopo una breve presentazione si porta il furgone carico in un posto custodito e dopo una deliziosa cenetta insieme a Sabina e a Sandu a casa di OLGA ( una ragazza del Movimento) ci possiamo riposare. Domani Sabina è impegnata fino alle due per una conferenza se riusciamo andiamo in dogana alle 8 perchè è sabato e non vorremmo tardare a scaricare.
MERCOLEDI 23 AGOSTO
In mattinata Sabina ci avvisa che fino al pomeriggio lei non è libera. Si decide di andare in centro. Il numero giusto del bus è l'8. Prima di lasciare la zona entro in una specie di locanda e chiedo se ci sono delle tessere telefoniche. La signora mi dice di no. Esco e ad un tratto vengo avvicinato da un ragazzo molto gentile il quale avendo assistito alla mia richiesta nel negozio, mi ha accompagnato vicino al telefono con la scheda e mi voleva affrire la sua tessera telefonica. Di questi gesti di gentilezza siamo stati testimoni diverse volte.
Recatici in centro ci siamo fermati nella via centrale: STEFAN CEL MARE. Qui c'è il palazzo della telecom Moldava. Poco dopo mi congedo da Fiorenzo e Giuliana ed io ritorno per poter insieme a Sabina sdoganare la merce. Per poter effetuare questa operazione ci vuole un documento ovviamente con relativi timbri di validità che dichiara chi riceve la merce ( in questo caso l'I.R.F.F. Moldavo) e in più a sorpresa determinato dal fatto che abbiamo alimenti, quet'anno ci vuole anche l'approvazione del Ministero dell'Agricoltura. Questo ufficio è da un'altra parte della cittè. Di corsa ci rechiamo in questo posto. Purtroppo oggi è sabato e questo ufficio è chiuso lavorano solo fino alle 13. La fortuna comunque ci assiste perchè risolviamo la questione mostrando un nostro documento sanitario che dimostra essere materiale in regola con le norme igieniche - sanitarie internazionali. Torniamo da Olga e intanto che aspettiamo il ritorno di Fiorenzo e Giuliana con Sabina discutiamo di come organizzare questi giorni. Consegno la lettera per SARBU VALERI dataci dal professore Tortoriello. Sabina mi dice che in questo periodo non sa se riuscirà a farmelo incontrare comunque cerchera in tutti i modi di farsi dare una lettera prima che io riparti. Questo è una adozione a distanza che al posto di voler seguire bambini vuole aiutare ragazzi studenti in difficoltà: e l'idea è nata proprio da questo professore adottivo. Con me ho il borsello contenente tutti i soldi della spedizione: alcuni di questi sono per i bambini adottati a distanza altri sono per le scuole superiori altri sono per le nostre spese. Estraggo il porfogli che era formato da tre sacche legate fra loro. Ebbene per poco non mi escono le pupille dagli occhi: una sacca, quella contenente la cifra più grossa non c'era. Non vi dico qual'è stata la mia sensazione. Quel giorno con Sabina avevamo corso avanti e indietro per poter avere il permesso di scaricare il camion. "Facilmente l'ho perso mentre correvo, oppure quando sono entrato in dogana, oppure, oppurre"... non sapevo più cosa pensare. "Forse m'è caduto nel furgone": esco di corsa e nel mentre incontro Fiorenzo. Non è che per caso mi hai preso tu una sacca del portafoglio? Fiorenzo stupito, ma con la calma di chi anche nei momenti difficili sa trovare il giusto controllo, non sa niente. Io salgo sul furgone e guardo sul pavimento, niente. Rientro in casa in preda ad una certa agitazione. Ad un certo punto sento che mi chiamano: è Fiorenzo. Esco e mi mostra che nel vano portaoggetti sotto tutte le carte c'era il portafoglio mancante. In quel momento penso che l'aria nei paraggi sia finita tutta nei miei polmoni. In pratica cos'era successo. La sera prima io avevo messo tutto il portafoglio nel vano portaoggetti premendolo sotto le diverse cose. Poi l'avevo estratto per portarlo con me. In questa operazione una sacca era rimasta impigliata sotto le diverse cose. Pensavo di avere con me il tutto, mentre avevo solo una parte. Dopo questo contrattempo risolto per fortuna nel migliore dei modi si va a scricare il furgone nel garage di un poliziotto: cel'ho presta per questa occasione. Alla fine ci siamo trovati a scambiare quattro chiacchiere con lui e la sua famiglia. Ho chiesto per loro qual'era il problema più grande che aveva la Moldavia attualmente. " Un vecchio sistema è scomparso , ma uno nuovo non è nato quindi si è in un clima di confusione e d'incertezza.
Per sicurezza del mezzo lo si porta all'autoparco: costo per la notte 5 lei: 2000 lire; in una nazione dove lo stipendio mensile è di circa 70.000 lire il confronto è presto fatto. Questa notte si va a dormire al nuovo brother center che è il blocco 34/4 vicino al blocco 29/4. Con noi ci sono Sandu e Sabina due ragazzi Moldavi dei quali rimarrà in noi un perenne ricordo di stima e di gratitudine.
GIOVEDI 24 AGOSTO
In mattinata ci si trova da rev. Yank, e dopo una succulenta colazione portiamo a destinazione la vernice che servirà a restaurare parte di una scuola elementare e media nel SECTOR BOTANICA NR 28. La direttrice ci mostra un pavimento che necessita di restauro con lineolum: 120 mq, costo presunto £ 7.000.000. Questa scuola ospita 1200 bambini dai 6 ai 12 anni. Dopo un breve giro nel parco alle 18 ci si trova da rev.Nada insieme con altri ragazzi volontari I.R.F.F. Veniamo a conoscere attraverso Fiorenzo un quadro più completo della situazione in Polonia dove lui ha avuto delle esperienze al tempo di SOLIDARNOSC. Domani ci
recheremo a ORAS BALTI per il progetto delle adozioni. Sabina solo in tarda serata riesce a contattare il direttore. Ok ci aspettano domani.
Venerdi 25 agosto
Lungo la strada che porta a ORAS BALTI veniamo fermati dalla polizia che ci contesta il fatto che viaggiamo a lato della strada. Io pensavo che, vista la velocita che conducevo fosse la cosa migliore, anche perchè avevo dietro in posizione sicuramente poco comoda Fiorenzo e Giuliana. "Dovete viaggiare nella corsia di centro, vede come fanno tutti gli altri mezzi un pò grossi ?" In Italia è diverso, comunque tutto si sistema con un nulla di fatto. Verso le 10.30 siamo in città e poco dopo entriamo nell'orfanotrofio. L'ingresso è molto squallido: incontriamo quello che dovrebbe essere il parco giochi. Sembra uno di quei posti appena prima di un deposito di rottami. Ci troviamo nell'ufficio del direttore e iniziamo a spiegare come vorremmo portare avanti questo progetto. Lo scopo è quello di aiutare i bambini da un punto di vista materiale (fondi, ecc.) ma anche esoprattutto da un punto di vista affettivo: deve potersi creare una comunicazione tra bambino e genitore adottivo. In pratica noi in Italia abbiamo i contatti con questi genitori ai quali chiediamo un impegno minimo di un'anno con versamenti minimi mensili di £ 30.000. Questi fondi li facciamo arrivare in Moldavia ( in questo caso li abbiamo portati noi di persona) a Sabina la nostra responsabile I.R.F.F. la quale li consegnerà al vicedirettore di questo orfanotrofio. Costui terrà per ogni bambino un semplice registro delle entrate e uscite che viene cosi a poter essere consultato di volta in volta sia dai nostri responsabili I.R.F.F. in Moldavia che dai genitorio adottivi in caso volessero per varie ragioni verificare come vengono spesi i loro soldi. Facciamo capire che questo non è per un problema di sfiducia, ma come metodo di lavoro nel progetto: questo verrà adottato in tutti i casi di adozione qui e altrove. Abbiamo poi incontrato i bambini: Alexandru Bondareco, Ludmila Nicoliuc, Antolie Donciuc, Dimitriew Vitalia, Alina Percaciuc. Quelli adottati sono sette, oggi di questi ne mancano due perchè sono andati via con i nonni e sono le due sorelle Galina e Maria Axeonova. Chiacchieriamo un pò con loro, spieghiamo chi siamo e cosa siamo venuti a fare. Consegniamo quindi ad ognuno una letterina dove appunto i genitiri adottivi si presentano per iniziare questo rapporto epistolare. Infine abbiamo consegnato al vicedirettore 700 marchi: 100 per ogni bambino. Ci si da appuntamento per Mercoledi 27 Agosto alle ore 9: incontreremo le due bambine che mancavano e ritireremo le letterine che i bambini prepareranno per i loro genitori adottivi.
Si torna a Kisienev ed in prima serata c'incontriamo con la presidentessa di una Associazione che cura i bambini sordi in Moldavia. Veronica, la presidentessa ci spiega le loro finalità. La nostra è un'associazione non a scopo di lucro, apolitica, areligiosa: è fatta soprattutto di volontari, tante volte genitori degli stessi bambini, che offrono il proprio tempo per prendersi cura dei circa 2000 bambini sordi. Hanno 5 scuole di cui 3 sono scuole materne e 2 sono elementari e medie. In quest'ultime insegnano qualche lavoro di cucito e di falegnameria. In tutto possono curarsi di circa 1000 bambini. Per gli altri purtroppo non c'è niente da fare. I professori sono pagati dallo stato, ma gli stipendi sono molto bassi e alcuni di loro abbandonano. L'anno scorso un gruppo Francese che fa a capo ai Medici Senza Frontiere hanno donato circa 100 apparecchi audiometrici. E' stato proprio JEAN CLOD il presidente di questa associazione ha consigliare la costituzione di questa associazione per i sordi in Moldavia. Veronica continua dicendo che questo tipo di apparecchio esiste anche in Unione Sovietica ma che in pratica non soddisfa le esigenze delle persone perchè dopo poco tempo si rompono. Noi come I.R.F.F. abbiamo portato del materiale umanitario per i bambini. Ci penserà Sabina a consegnarlo a questa associazione. Insieme alla signora Veronica c'è la signora Elisabetta, anche lei volontaria di questo gruppo. Lei ci ha offerto un succulento pranzetto di specialità Moldave come la BRUNZA,ecc. Lei si lamenta un po' del dominio sovietico che per tanti anni e ancora adesso questa nazione deve subire. " i Russi sono bravi quando sono a casa loro", ci dice " non qui ad occupare i posti migliorie a volerci comandare". Ci racconta anche che al di la del fiume NISTRO esiste in stato di perenne allerta l'Armata 14: una delle più efficenti armate Russe predisposte per un eventuale attacco verso l'Europa.
Ci sembra di rivivere in tempi di guerra fredda, ma forse queste persone la guerra l'hanno sempre avuta tanto vicino e fanno quindi fatica a dimenticarsela.Tuttora in Moldavia esistono tre movimenti politici: uno per tornare sotto il dominio Russo (in pratica è il meno influente ma di fatto il dominio Russo è presente), uno che vuole unirsi alla Romania, e uno che vuole la Moldavia indipendente. Attualmente è quest'ultimo che guida politicamente la Moldavia. Concludiamo la serata facendo un'intervista televisiva alla presidentessa Veronica con la speranza di trovare in Italia qualcuno che si voglia prendere a cuore la questione. Si porta come sempre il furgone nel parcheggio custodito e si va al Brother Center. Restiamo svegli fino a tarda notte a discutere tra di noi sulle motivazioni che stanno alla base del nostro agire e su come riteniamo essere importanti tante cose che il nostro Movimento sta dicendo e sta facendo.
MARTEDI 26 AGOSTO
Perdiamo un pò di tempo a cercare il proprietario del garage dove abbiamo stivato il materiale. Carichiamo e partiamo alla volta di un villaggio chiamato Filipeni. E' una giornata piovosa, fatichiamo non poco a raggiungere il luogo: tombini scoperchiati, ruscellini piu o meno grandi, strade incurate pine di fango. Ad un certo punto dobbiamo spingere il furgone che si stava impantanando. Arriviamo in questo villaggio e troviamo la scuola materna, dove avremmo dovuto consegnare il materiale, chiusa. Ci inoltriamo a piedi nel villaggio.
Ad un certo punto con un pò di stupore vedo che Sabina si toglie le scarpe e inizia a camminare a piedi nudi: " le scarpe con questo fango mi si rovinano tutte, i piedi li posso tranquillamente lavare". Troviamo la direttrice che con alcune collaboratrici viene alla scuola. C'è pure il sindaco: "siamo molto stupiti, qui non è mai venuto nessuno ad aiutarci". In queste giornate ci dicono la gente è tutta in casa: gli adulti non possono lavorare (quasi tutti si occupano di agricoltura) i bambini non possono recarsi alla scuola perchè le strade sono impraticabili. In questo paese ci sono circa 1000 famiglie ed ognuna di esse ha in media 5 figli. Parlando con il sindaco
chiediamo come mai lo stato delle strade interne al paese sono cosi' disastrose. Lui stupito di questa mia domanda mi risponde che le strade non sono mica loro, ma dello stato: loro non interviengono e allora noi le lasciamo cosi. Questo purtroppo è il tipo di mentalità che anche in Italia troviamo, ma che qui ci sembra troppo esasperato.
MERCOLEDI' 27 AGOSTO
In mattianata presto si va a ORAS BALTI per completare il lavoro delle adozioni a distanza. Siamo solo io e Sabina. Fiorenzo e Giuliana ci aspettano a Kisienev per incontrare i professori delle scuole a cui doneremo dei fondi. Portiamo dei doni da distribuire a tutti i bambini che ci saranno. Per prima cosa incontriamo le due sorellina AXEANOVA che sono adottate vuoi per caso proprio da due sorelle di Bergamo. Parliamo un pò con loro e intanto osserviamo con quanta diligenza i bambini stanno srivendo la letterina ai loro genitori adottivi. Tanti l'hanno già scritta, ma la stanno rifacendo in bella. Alexandru ci saluta tutto contento; ci vorrebbe più tempo di restare con loro e poter fare qualcosa insieme. Sarebbe bello se un altro anno qualche genitore adottivo si associasse a noi e venisse qui a conoscere direttamente la realtà di questi fanciulli. Facciamo delle foto a 6 nuovi bambini per i quali cercheremo delle famiglie ch e vogliono adottare a distanza. Poi ci rechiamo insieme per distribuire loro i doni e fare qualche foto insieme. Al vicedirettore consegniamo un piccolo pensiero, lui per correttezza vorrebbe rifiutarlo ma poi lo accetta: " la prossima volta voglio che vi fermiate qui più a lungo " ci dice e ci congediamo con un saluto.
Alle 13 siamo di nuovo a KISIENEV per incontrarci con i responsabili di 5 scuole superiori. A loro consegneremo dei fondi che ci sono stati donati da un sacerdote di Livigno. E' un momento molto commovente e denso di ufficialità. Presento quelle che sono alcune delle attività dell'I.R.F.F. e poi consegniamo ad uno ad uno i fondi relativi. Ci dicono che la situazione nelle scuole è molto difficile: come per le altre cose lo Stato non riesce a soddisfare le necessità. Mancano fondi per l'acquisto di apparecchiature, libri, materiale didattico. Quindi ci ringraziano perchè con questi fondi potranno comperare alcune di queste cose. Lasciamo alla direttrice dell'unico liceo di lingua italiana un panoramico fotomontaggio gentilmente offertoci dalla Banca Popolare di Sondrio. Costei ci dice che lo esporranno nell'aula di geografia e lo terranno in nostro ricordo.
Alle 19.30 ci troviamo tutti insieme per i saluti finali da Rev. Nada. Alle 21 siamo in partenza per il ritorno: ci accompagna il nostro inseparabile Sandu fino all'uscita della città.
Arriviamo a Sondrio il 29 Agosto verso le 20.
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